“Storia Vera e Terribile tra Sicilia e America”, il nuovo libro di Enrico Deaglio in uscita il 4 giugno

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Sarà in libreria per Sellerio dal 4 giugno “Storia Vera e Terribile Tra Sicilia e America”, nuovo libro del giornalista, conduttore televisivo e scrittore Enrico Deaglio:
In una calda notte di luglio del 1899, la sconosciuta Tallulah – un puntino sulla mappa del Nuovo Mondo, trecento chilometri a nord della famosa New Orleans – fu teatro di un linciaggio collettivo, immotivato e feroce. La causa? Una capra abbandonata per strada aveva infastidito un dottore e provocato una sparatoria; poi una «folla ordinata» aveva provveduto al linciaggio immediato di cinque persone. Non «negri» come era abitudine in quelle lande, ma contadini siciliani, un clan familiare di fratelli e cugini emigrati dal paese di Cefalù. Il nostro governo chiese spiegazioni; non le ebbe, ma ottenne una ricompensa e tutto finì lì. In realtà, osserva Enrico Deaglio, «la storia era molto più grande. Più grande vuol dire più orrenda, più infame, più misteriosa, ma anche più avventurosa e quasi fiabesca». L’inchiesta del reporter-scrittore, alla Truman Capote, segue la verità letteraria, esplora i luoghi, scava detriti di memorie e archeologie di testimonianze, delinea i contorni umani di una violenza totale. Ma poi, di rimando in rimando e di traccia in traccia, necessariamente si allarga svelando in quel crimine collettivo soltanto il precipitare di uno scenario molto vasto. Un ordine economico che aveva bisogno, nei malfamati lavoratori siciliani, di una nuova «razza maledetta» che sostituisse gli schiavi liberati delle piantagioni. Una deportazione transoceanica concepita ai tempi di Garibaldi, alimentata da scienziati razzisti, proprietari terrieri, governanti risorgimentali spaventati dal loro nuovo popolo, un atto di nascita segreto della nuova Italia.
Deaglio ripercorre quel lungo viaggio verso la forca con gli oggetti trovati in una valigia abbandonata: l’inquietante quadro di Antonello e la sua somiglianza con gli occhi e la pelle dei poveri linciati; i segni del loro peregrinare tra sommosse e pogrom; l’utopia della terra, la mitica fondazione della «nuova Palermo» sulle rive del Mississippi, una spilla di brillanti che scompare. Chi e che cosa uccise i cinqueunderdog di Cefalù? La soluzione di un giallo di 115 anni fa si rivelerà molto attuale. Moderna e vicina a noi, purtroppo.
Enrico Deaglio (1947) vive tra Torino e San Francisco. Ha diretto i quotidiani “Lotta Continua” e “Reporter”, e il settimanale “Diario della settimana”.
Tra le sue opere ricordiamo: “Cinque storie quasi vere” (Sellerio, 1989), “La banalità del bene” (Feltrinelli, 1991), “Il figlio della professoressa Colomba” (Sellerio, 1992), “Raccolto rosso. La mafia, l’Italia” (Feltrinelli, 1993), “Besame mucho” (Feltrinelli, 1995), “Bella ciao” (Feltrinelli, 1996), “Patria. 1978-2008” (il Saggiatore, 2009), “Il raccolto rosso 1982-2010. Cronaca di una guerra di mafia e delle sue tristissime conseguenze” (il Saggiatore, 2010), “il romanzo Zita” (il Saggiatore, 2011), “Il vile agguato” (Feltrinelli, 2012), “La felicità in America” (Feltrinelli, 2013), “Indagine sul ventennio” (Feltrinelli, 2014).

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