Uscito il nuovo album di Jovanotti, c’è anche una canzone scritta con Le Luci Della Centrale Elettrica

jovabrondi

Finita l’attesa per i fan di Jovanotti: ieri 24 febbraio è uscito per Universal Music il suo tanto atteso nuovo album.
Il nuovo lavoro di Lorenzo “Jovanotti” Cherubini si intitola “Lorenzo 2015 CC”, è stato registrato tra Milano, Cortona, Parigi, New York e Los Angeles e si compone si trenta brani per i quali il cantautore si è avvalso di alcune collaborazioni come quella con il chitarrista tuareg Bombino per il brano “Si alza il vento” e quella con Manu Dibango con cui è stato registrato “Musica”. Tra le collaborazioni anche quella con Vasco Brondi aka Le Luci Della Centrale Elettrica che già nel 2011 aveva aperto i concerti Jovanotti.
Altro incontro dunque tra il mondo della musica indipendente e il mainstream nella sua accezione più classica, la canzone scritta da Brondi e Jovanotti infatti sarà la colonna sonora di un film di Gabriele Muccino e si presenta come un ottimo candidato a diventare la canzone dell’estate 2015.
Non è detto tuttavia che gli scambi modi diversi di intendere l’arte e la musica non portino buoni frutti, lo lascia intendere l’entusiasmo con cui Vasco Brondi commenta il lavoro con Jovanotti:
“Oggi è uscito il nuovo disco di Lorenzo Jovanotti Cherubini trenta canzoni in cui perdersi e ritrovarsi. Pieno dello spirito di questi anni. Sono contentissimo di averci lasciato una piccola impronta, abbiamo lavorato assieme al testo di una canzone che si chiama L’estate addosso. Abbiamo cercato di mettere tre mesi d’estate nei tre minuti di una canzone. Confrontarsi con l’immaginario dell’estate che è dentro tantissime canzoni italiane che sono diventate documenti storici del periodo in cui sono uscite. In questa ci sono finite le notti piccolissime, le grandi mattine, lampi, tuoni, arcobaleni, i ricordi, le previsioni del futuro, quello che succede dentro e quello che succede attorno. Cieli infuocati e brevi amori infiniti. Alla fine c’erano tipo trenta strofe e sarebbe diventata una suite di dieci minuti e adesso è diventata com’è nella sua forma di canzone. È stata un’esperienza stupenda e surreale come quando Lorenzo anni fa mi ha invitato ad aprire i suoi concerti da solo e avevo preparato questo set “uno contro tutti”. Una luce bianca su di me e io solo con la chitarra acustica nell’amplificatore urlavo le mie canzoni nei distorsori e si capiva poco e niente ma forse era uno “spettacolo” così eccessivo che le migliaia di persone restavano comunque in silenzio a guardarmi probabilmente allibite e forse come un alieno ma di quelli che vengono in pace e poi partiva il concerto di Lorenzo che era una vera e propria astronave con una grande orchestra elettronica. Ho suonato prima di lui allo stadio Olimpico e in tanti palasport. In quei mesi di concerti ho sbagliato quasi tutto e ho imparato moltissimo da Lorenzo e da quella situazione incredibile. Soprattutto a non difendermi e a non avere paura di niente. E a prendermi tutti gli spazi che voglio, dal centro sociale alla piazza della cattedrale, non credere nei recinti o nelle riserve indiane, di sentirmi libero di fare tutti i danni che voglio, seguire la curiosità, sorvolare i pareri e fidarsi di quello scintillio di umanità e di passione quando lo incontri negli occhi di qualcuno.
Grazie Lorenzo! Buon tutto!”

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