Società: i piccoli drammi dei colloqui di lavoro, come prepararsi

Businesspeople with various facial expressions

Che siate giovani diplomati, neo laureati o professionisti affermati non importa, c’è un evento che mette tutti in uno stato di profonda ansia, dove si hanno solo pochi minuti per fare una buona impressione e non si hanno seconde possibilità, dove l’abbigliamento gioca la sua parte e dove ci sono frasi in grado di sedurre ed altre è meglio evitarle: no, non si tratta di un appuntamento con una ragazza, ma del colloquio di lavoro.

Il colloquio infatti dà ai candidati la prima e l’unica occasione di riuscire a dimostrare le proprie competenze, attitudini ed i modi di approcciarsi al lavoro.

Non sempre i reclutatori assumono le persone più qualificate: infatti a perfezionare il quadro della vostra candidatura, oltre al curriculum, al colloquio si valutano anche altri aspetti come la gestione dello stress di fronte alle domande più bizzarre (Secondo te quante palline entrerebbero in questa stanza...??), e più generalmente viene valutata la vostra performance in quell’occasione.

Dato che “non si ha una seconda possibilità per fare una prima impressione”, tanto vale giocarsi al meglio il primo incontro.

È bene mettersi in testa che in queste occasioni “l’abito fa il monaco”, quindi anche la scelta dell’abbigliamento va curata: in primis evitare bracciali, collane o orecchini troppo vistosi che possano distogliere l’attenzione dal vostro discorso. Non c’è una regola fissa che sia valida per tutti i colloqui dato che ogni lavoro è a sè ed a seconda del tipo di lavoro può essere più appropriato un abito formale, per gli uomini un completo e per le donne un tailleur, o informale con una maglietta ed una giacca sportiva.

Dopo aver trovato il look giusto, e dopo essere arrivati in orario (e senza fiatone) al colloquio, ora vi trovate davanti il selezionatore del personale: non fatevi intimidire, date una stretta di mano energetica (con la dovuta moderazione) e sguardo deciso, ricordate di fare attenzione al vostro linguaggio del corpo, quindi niente braccia incrociate e non giocate con penne o con i capelli, sintomo di nervosismo.

Le domande non sono le stesse per tutti i colloqui ma ce ne sono alcune ricorrenti: “Perché vorrebbe lavorare per questa azienda?”, cercate di non essere subito venali e non rispondete dicendo che siete interessati a quel posto per lo stipendio, cercate anzi di far vedere il vostro interesse verso l’azienda; “Come si vede tra 10 anni?”, non rispondete proponendo progetti irrealizzabili, anzi, mostratevi ambiziosi nel voler crescere professionalmente; “Mi parli di lei”, evitate assolutamente di parlare dei vostri hobby ed abitudini personali, al contrario, evidenziate le vostre esperienze ed i risultati lavorativi raggiunti, senza strafare.

Ad oggi però alcune aziende, hanno rinnovato il concetto di colloquio tradizionale faccia a faccia ed hanno adottato i video-colloqui su Skype. Anche qui ci sono delle linee guida che possono fare la differenza: assicuratevi di aver scelto un nickname appropriato, ed eliminate quelli ben poco decorosi che hanno segnato la vostra adolescenza; scegliete un posto neutro che sia isolato, cosicché non possiate essere distratti durante il colloquio; ed infine organizzate la vostra posizione così da poter avere tutto a portata di mano (blocco notes, penna, Curriculum).

Forse, ahimè, servirà più di qualche colloquio per trovare un’occupazione, quindi tanto vale prepararsi a dovere per presentarsi al meglio.

La parola chiave è tenacia di fronte ai possibili “Le faremo sapere”.

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