Forever young, ma al cinema non è come nella realtà. Per fortuna!

SHAKA PER ARTICOLO

Fausto Brizzi Forever Young Italia – 2016

Con Fabrizio Bentivoglio, Sabrina Ferilli, Teo Teocoli, Stefano Fresi, Pasquale Petrolo, Lorenza Indovina, Luisa Ranieri, Claudia Zanella.

Durata 95 min.

Da alcuni giorni nelle sale cinematografiche italiane il nuovo film di Fausto Brizzi, regista e sceneggiatore insieme a Marco Martani e Edoardo Falcone di Forever young, con Sabrina Ferilli, Teo Teocoli e Nino Frassica, tra i vari volti noti.

Gli eroi sono uomini e donne over quarantotto che esorcizzano la paura di invecchiare cercando di mantenersi giovani a ogni costo. Ecco che allora  praticano sport fino allo sfinimento, si  procurano una nuovissima fidanzata, indossano un chiodo tempestato di smile che i ragazzini attaccavano sullo zaino della scuola negli anni Ottanta, festeggiano il compleanno del mezzo secolo come se fossero gli anni verdi. Ognuno a suo modo, dunque, vive quel che resta del giorno nella misura in cui ogni giorno sia da leoni, ma alla prima occasione si rende patetico facendosi travolgere dalla nostalgia del tempo andato durante l’ascolto di un brano musicale del passato e lasciandosi trasportare da inutili ricordi.

Se non per la bellezza leggermente ritoccata della Sabrina nazionale, per l’avvenenza, qui volutamente tenuta a bada da un paio di antistetici jeans a vita troppo alta, di Luisa Ranieri, e per la simpatia di Frassica che non necessita di strane congetture per rendersi tale, il resto è tutto un luogo comune. Bravo  è anche Teocoli nella parte dello sportivo Franco, che sta per diventare nonno e ha bisogno di qualche momento di riflessione per calarsi nella nuova veste; e molto piacevole il ragazzo che si innamora dell’amica della madre ignaro di tutto quel che accade alle sue spalle per mettere fine a un amore più che altro sbagliato perché non corrisposto.

Come affrontare il passare del tempo? La trama presenterebbe due possibili corretti sviluppi, mentre si limita a confondere la voglia di rimanere giovani seguendo uno stile di vita corretto e sano con il desiderio di avere accanto un compagno di vita adatto. Quale è il compagno di vita adatto? Fortunato chi lo trova, forse, visto che l’attempato Giorgio-Bentivoglio non è troppo soddisfatto accanto alla fidanzata-studentessa, ma chissà se lo sarebbe con una coetanea che conosce quando decide di far diventare papà il proprio cane.

Il film fa rimpiangere amaramente la commedia all’italiana degli anni passati. L’attualissima illusione della rincorsa alla “giovinezza senza tempo” non prevede risoluzioni realistiche, e meno che mai trova risvolti possibili in improbabili feeling stabiliti sull’onda della ricerca di eternità. Per qualcuno l’età giusta è quella del cuore, per altri è quella anagrafica. Il regista-sceneggiatore, più volte premiato, che nel 2006 ebbe il David di Donatello come miglior regista esordiente,  era più istintivo ai tempi di Sei forte, maestro quando ancora, forse, non si rimescolava l’ambizione di rimanere forever young con la volontà di non voler crescere e perfezionarsi: ma questo apre ben altro tangibile moderno dibattito in una nazione che non vuole proprio veder prosperare i suoi giovani.

“Quanti anni hai stasera? Quanti me ne dai bambina? Quanti non ne vuoi più dire…” cantava il Komandante qualche anno fa in un testo forse leggermente provocatorio e più attuale che mai, e allora… live, love and (soprattutto) relax  tanto il tempo non dà tempo.

Barbara Bruni

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