“Genesi”, la mostra di Sebastiào Salgado a Forlì

salgado

E’ iniziata da alcune settimane l’attesissima mostra intitolata “Genesi” di Sebastiào Salgado, promossa dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e Civitas Mostre, in collaborazione con l’Amministrazione comunale, presso  il complesso monumentale restaurato della Chiesa di San Giacomo nei Musei “San Domenico” a Forlì.

La mostra è nata da un progetto di “Amazonas images” per Lélia Wanick Salgado (non dite mai a lei, Lélia Deluiz Wanick Salgado,  che dietro a ogni grande uomo c’è una grande donna, perchè sorriderebbe con compatimento) ha aperto i battenti al pubblico con un allestimento elegante ed esclusivo, capace di esaltare ulteriormente la bellezza e  soprattutto la densità di contenuti delle foto del maestro brasiliano.

Si intitola”Genesi” e l’esposizione riguarda l’ultimo esaltante lavoro del fotografo Salgado. Questo progetto ha preso vita nel 2003 e si è dipanato in dieci lunghi anni. E’  una dichiarazione d’amore nei confronti della terra, e un monito urgente per gli uomini, a salvaguardarla. Sembra un viaggio alla ricerca delle origini del mondo, uno di quei viaggi faticosissimi in cui se si riesce a sopravvivere, e a vedere ciò che la natura nel bene e nel male può mostrare ci si sente fortunati. E’ una carrellata di immagini  allestita per tematiche, disposta per preservare il futuro, e per conservarlo così com’è. Lo stesso Salgado lo descrive in questo modo: ”Personalmente vedo questo progetto come un percorso potenziale verso la riscoperta del ruolo dell’uomo in natura. L’ho chiamato “Genesi” perché, per quanto possibile, desidero ritornare alle origini del pianeta, all’aria, all’acqua e al fuoco da cui è scaturita la vita; alle specie animali che hanno resistito all’addomesticamento e sono ancora selvagge; alle remote tribù dagli stili di vita “primitivi” e ancora incontaminati. Questo viaggio ha anche lo scopo di agire da monito affinché si cerchi di preservare e se possibile ampliare questo mondo incontaminato, per far sì che sviluppo non sia sinonimo di distruzione.  Finora avevo fotografato un solo animale, l’uomo, poi ho preso la decisione di intraprendere questo progetto e di andare a vedere il Pianeta spinto da un’enorme curiosità di vedere il mondo, conoscerlo.

Il percorso di questa incredibile esposizione  è costituito da 245 eccezionali fotografie in bianco e nero, suddivise in cinque sezioni e realizzate con lo scopo di immortalare un mondo in cui natura ed esseri viventi vivono ancora in equilibrio con l’ambiente. E’ un omaggio spirituale rivolto al nostro pianeta, oggi in eterna sofferenza, ed è un omaggio dedicato da un uomo, nato in una fattoria in Brasile, profondo e sensibile,che ha saputo ritrarre la razza umana e la natura nella nella purezza più assoluta, fermando il tempo su immagini a cui manca solo la parola. Il suo lavoro è una richiesta di aiuto, alla cosiddetta società civile, perchè la terra venga preservata, incontaminata, così  come lo fu trilioni di anni or sono. In ” Genesi” si scoprono le specie animali, i vulcani, i fiumi, le montagne, le balene dell’Antartico,e gli alligatori dell’Atlantico meridionale, gli Stone Korowai, il gruppo etnico che vive nella Papua Occidentale, i  Dinka e i Nenci del Sudan,i gli iceberg dell’Antartico che si stagliano in tutta la loro maestosità, come cattedrali bianche proiettate verso in cielo. Chi si trovasse a passare da Forlì, visiti questo incanto, che rappresenta una delle ultime dichiarazioni d’amore rivolte alla grande” Madre terra”…

(M.G. Vannini)

About the author:

. Follow him on Twitter / Facebook.

Leave a Reply